Il volume affronta le varie tematiche e problematiche che la materia del processo penale canonico pone all’interprete. Vengono esaminate anche questioni poco approfondite dalla dottrina canonica - come, ad esempio, gli elementi che debbono caratterizzare il contenuto della notitia criminis, il diritto a difendersi dell’imputato, l’esercizio dell’azione criminale da parte del promotore di giustizia e la successiva rinuncia ad essa, nonché la figura della pars laesa, unica legittimata a promuovere l’azione per il risarcimento dei danni subiti, e la distinzione tra la stessa e la persona offesa dal delitto (o vittima di esso) - cercando di trovare per esse una soluzione che si accordi con i principi canonici vigenti in materia.
Il lavoro è suddiviso in sei capitoli. Dopo aver chiarito alcuni concetti generali, tra cui quelli di “processo penale” e di “delitto” (cap. I), si passa ad esaminare la fase pre-processuale dell’indagine previa (cap. II), per poi analizzare le due forme processuali penali canoniche, e cioè il processo amministrativo, nella cui trattazione vengono considerati anche i canoni riguardanti l’applicazione delle pene (cap. III), e quello giudiziale, contenente ampi cenni dedicati allo svolgimento delle varie fasi del giudizio contenzioso ordinario (cap. IV). Gli ultimi due capitoli sono rispettivamente dedicati all’azione per il risarcimento del danno (cap. V) e all’esame, sia di diritto sostanziale che procedurale, dei delitti riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede (cap. VI). Nell’esaminare la materia processuale sopra descritta non ci si limita alla sola analisi del diritto canonico vigente, ma si procede altresì ad un sia pur breve excursus storico concernente il diritto canonico ante codicem nonché quello del codex Pio-Benedettino.