La ricognizione di un pensiero improntato alla figura dell’antinomia dialettica, che Romano Guardini (1885-1968) mette a punto in un’opera del 1925, intitolata "L’opposizione polare. Tentativi per una filosofia del concreto vivente", sembra lasciata cadere nel seguito della sua produzione. Eppure, tale pensiero continua ad ispirare sotterraneamente i processi speculativi del Guardini filosofo e teologo. In questo lavoro l’Autore ne documenta la presenza e l’efficacia, tanto nelle innovative riflessioni antropologiche quanto nelle penetranti trattazioni sull’arte e sul linguaggio.
Autori e Curatori
Giuseppe D’Acunto è docente di Filosofia morale presso l’Università Europea di Roma. Ha pubblicato: La parola nuova, Soveria Mannelli 2006; La prosa del senso. La dinamica della significazione in Merleau-Ponty, Morolo (Fr) 2006, (II ed. 2012); L’etica della parola. La riflessione sul linguaggio di Paul Ricœur, Pisa 2009; Il problema del testo fra linguistica ed ermeneutica, Roma 2009; L’istanza del soggetto parlante, Roma 2010; Tomismo esistenziale. Fabro, Gilson, Maritain, Morolo (Fr) 2011; Dualitas. Figure del dubbio e dell’errore in filosofia, Roma 2012; Semiotica dell’espressione, Roma 2013. Ha curato, inoltre, i volumi: L. Scaravelli, Scritti su Cartesio, Milano 2007; E. Hoffmann, Antitesi e partecipazione in Platone, Roma 2010; C. Fabro, Scritti sulla libertà, Roma 2013.