Il 24 ottobre 2008, nella 21a Congregazione generale, al termine della XII
Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi su “La Parola di Dio
nella vita e nella missione della Chiesa”, i Padri sinodali approvavano il
“Messaggio” rivolto al popolo di Dio. Dopo la presentazione della Rivelazione
e della sua pienezza in Gesù Cristo, volto concreto della Parola, il
Messaggio ricorre a due immagini: la “casa della Parola” e le “strade della
Parola”; la prima serve per illustrare la realtà della Chiesa mentre la seconda
introduce la tematica della missione. Le due realtà non sono estranee
l’una all’altra. Chiesa e missione si richiamano profondamente: gli Atti
degli Apostoli indicano la Chiesa come la “via di Gesù” mentre il Vaticano
II parla di una Chiesa missionaria per sua stessa natura. Appartiene
alla Chiesa una modalità comunicativa del credere: la fede comporta un
dimorare, un rimanere nella Parola ma comporta pure un viverla ed un diffonderla
con il gesto fiducioso del seminatore che, quando semina, non è
sicuro dei risultati del suo lavoro. È su questa dimensione comunicativa
che mi vorrei fermare.