Nel 2007 Ch. Taylor, professore emerito di filosofia alla McGill University
di Montreal, ha dato alle stampe un monumentale lavoro di 874 pagine: A
Secular Age1; questo libro, che ha vinto il Premio Templeton del 20072, ha
dato origine ad un confronto culturale che, anche in Italia, ha visto alcuni
significativi interventi. Pur sviluppando una ampia ricostruzione storica e
culturale della secolarizzazione, il lavoro di Taylor ha il pregio di mantenersi
molto vicino alla condizione umana e spirituale dell’uomo. Per un
verso questo lo porta a discutere una visione della vita che non lasci spazio
all’incanto della religione ed una società civile composta da specialisti
senza spirito e da edonisti senza cuore e per un altro lo obbliga ad interrogarsi
su cosa voglia dire credere «nel passaggio da una società in cui
la fede in Dio è un fatto incontrovertibile e viene quindi vissuta in modo
non problematico a una società in cui la fede viene considerata come
un’opzione tra le altre, e spesso neanche la più facile da scegliere».