C’è posto per Dio in un’etica filosofica? E quale sarebbe? Se partiamo da un quadro etico-normativo condiviso, è necessario riferirsi a Dio per comportarsi in modo corretto? Ma nell’orizzonte post-moderno un tale quadro è svanito: è forse necessario riferirsi a Dio per rielaborarlo? Chi ritiene che sia possibile elaborare un’etica senza presupporre la posizione di Dio, sostiene anche che essa sia indipendente da Dio – ossia che ammettere o negare Dio sia indifferente? Il presente volume, articolato in una parte storica e una parte sistematica, cerca di rispondere a queste domande. L’indagine storica fa emergere i problemi trattati, considerando le soluzioni proposte dai diversi pensatori nella loro integrità, evitando di incapsularle in un ordine ideologico pregiudiziale. La parte sistematica è tesa in primo luogo a stabilire se ci sia un sapere sul quale la normatività etica si fonda e che tipo di sapere sia; quindi si chiede se e in che modo si possa parlare di Dio; alla luce di ciò giunge a tematizzare il ruolo di Dio nella vita umana e nel discorso etico.
Autori e Curatori
Aldo Vendemiati insegna Filosofia morale alla Pontificia Università Urbaniana. Le sue ricerche vertono prevalentemente sulla fondazione dell’etica (In prima persona, 2017 4° edizione), in dialogo con la tradizione (San Tommaso e la legge naturale, 2011; Il diritto naturale dalla scolastica francescana alla riforma protestante, 2016), con la fenomenologia (Fenomenologia e realismo, 1992) e con il pensiero più recente (Universalismo e relativismo nell’etica contemporanea, 2008). Si è dedicato anche ai temi fondazionali della bioetica (La specificità bio-etica, 2002) e dell’etica sociale (In comunità, 2013).