Forestieri, girovaghi, migranti, esuli, profughi, nomadi, naviganti rappresentano dal punto di vista pastorale categorie specifiche di fedeli. Per la loro situazione di mobilità, essi vengono a perdere il riferimento stabile alle strutture territoriali della Chiesa, rendendo così necessaria una diversa cura pastorale impostata su base personale e regolata da una particolare normativa sia nel Codice di diritto canonico per la Chiesa latina sia nel Codice dei canoni delle Chiese orientali.
Ma i migranti, inserendosi in una Chiesa particolare e collaborando con essa, contribuiscono anche a un suo sviluppo più universale, all’esperienza della sua unità e cattolicità nella ricchezza delle diversità, all’acquisizione di una nuova coscienza del suo essere Chiesa-comunione.
Il volume affronta queste tematiche alla luce delle innovazioni legislative che si sono susseguite nel corso degli anni e precisa i diversi aspetti e i caratteri che, in ragione della mobilità umana, possono mutare la condizione canonica del fedele migrante nella Chiesa: il luogo di origine, il domicilio, il quasi-domicilio, il rito.
Autori e Curatori
Luigi Sabbarese, professore ordinario di diritto matrimoniale nella Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Urbaniana, giudice esterno del Tribunale di Prima Istanza del Vicariato di Roma, consultore presso le Congregazioni per l’Evangelizzazione dei Popoli e per le Chiese Orientali, referendario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, promotore di giustizia ad interim e difensore del vincolo del Tribunale ecclesiastico del Vicariato della Città del Vaticano.