La continuità e la discontinuità del cristianesimo con il giudaismo, con la sua fede e le sue istituzioni, agitano ogni pagina del Nuovo Testamento. E la discussione sulle radici ebraiche del cristianesimo è tornata in primo piano in seguito al ritorno alla Bibbia, alla persecuzione nazista degli Ebrei e alla conseguente vicenda palestinese. Il Vangelo di Marco contribuisce a far luce sui paradigmi del passaggio dal giudaismo al cristianesimo. L’Evangelista, nel mettere a fuoco la cifra simbolica del tempio di Gerusalemme, delineò la sua visione del rapporto tra cristianesimo e giudaismo in termini di superamento, non nella continuità ma nella rottura. Non solo e non tanto per l’inadempienza cultuale, ma per l’inadeguatezza della sua stessa natura come del suo senso, il tempio per Marco è impari alla novità evangelica, pertanto: sarà distrutto e sostituito con un altro ‘non edificato con mani d’uomo’.
In questa edizione aggiornata del libro pubblicato nel 1987, andato esaurito e dalla critica tenuto come un ‘classico’, l’Autore introduce all’esperienza della contemporaneità con le parole e i pensieri dell’Evangelista che, più degli altri, presenta la figura rivoluzionaria del Messia e propone, come fondamento della conversione alla nuova fede, il compimento dell’economia giudaica con la pienezza nella rivelazione salvifica di Gesù Cristo.
Autori e Curatori
Giancarlo Biguzzi ha insegnato alla Pontificia Università Urbaniana e al Pontificio Istituto Biblico. È autore di numerose pubblicazioni sui Vangeli, su Paolo e sull’Apocalisse. Per la UUP ha pubblicato: "Elogio della Carità. Testi del Nuovo Testamento sull’Agàpe" (2002); “Io distruggerò questo tempio” (2008); con M. Gronchi ha curato "Discussione sul Gesù storico" (2009). Un volume miscellaneo curato da C. Bazzi e R. Amici, "Donare" (2012) ne onora la lunga carriera accademica.