Nel trattare delle grandi trasformazioni culturali, politiche, economiche, scientifiche e religiose del Sei-Settecento gli aspetti positivi della modernità sono ripercorsi in questo manuale accanto a quei fattori che la caratterizzano invece negativamente. Se, da un lato, il prevalere del sapere tecnico-operativo porta un avanzamento considerevole nel campo delle scienze della natura e si accompagna alla rivendicazione dei diritti umani fondamentali, dall’altro esso si afferma infatti con esiti polemici e materialistici a discapito di quello metafisico-specultativo. Ciò porta a riconsiderare la stessa categoria di “progresso”: emerge piuttosto dalla lettura di questo manuale, rispettoso dell’oggettività dei dati storiografici, una serena riflessione critica sul passato.